Toscana - Pistoia - Sambuca Pistoiese
Produzione limitata di olio extravergine di oliva per Sambuca Pistoiese
ABITI NEL COMUNE DI Sambuca Pistoiese?
PRENOTA SUBITO LA TUA BOTTIGLIA D'OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA!
Nel comune di Sambuca Pistoiese IN ESCLUSIVA e riservato ai primi 10 Clienti riserviamo una bottiglia d'olio extravergine d'oliva spremuto a freddo e con produzione limitata!PRENOTA SUBITO LA TUA BOTTIGLIA!
OLIO GIUNTOLI, LA GENUINA TRADIZIONE DI PRODURRE OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA IN TOSCANA!
Dalle Terre più preziose della Toscana, una produzione limitata per Sambuca Pistoiese di Olio Extravergine di Oliva estratto a freddo.
tutto il gusto dell'Esperienza e Tradizione in Toscana - Pistoia - Sambuca Pistoiese racchiuso all'interno di una bottiglia.
- 100% ITALIANO, Prodotto e Confezionato presso la nostra Azienda
- Frangitura a freddo per una massima conservazione delle qualità
- Direttamente da Montecarlo di Lucca, una delle terre più preziose della Toscana
- Garanzia di Indicazione Geografica Protetta
- Raccolta manuale
- Frangitura eseguita a temperatura controllata
- Conservazione in cisterne di acciaio inox sotto azoto
- Oltre 1300 ulivi per produrre un vero e proprio nettare verde
Esperienza e Tradizione
Il sapiente mix di sole e amore per la terra, regalano un oro-verde vivo sintomo di vivacità e ricchezza di polifonoli, con sentori fruttati alle volte dolci alle volte piccanti, ma mai invadenti.
Alcuni cenni sul comune di Sambuca Pistoiese
Sambuca Pistoiese è un comune italiano sparso di 1.551 abitanti situato nella provincia di Pistoia sulla Montagna Pistoiese in Toscana. La sede municipale si trova nella frazione di Taviano, mentre la frazione più importante e popolosa è Pàvana. Alcuni territori del comune sono citati nel film Magnificat di Pupi Avati.
Si trova nella valle del Limentra. Sambuca Pistoiese, secondo lo Statuto Ufficiale del comune, confina a sud anche con il comune di Montale, ma la cosa è errata poiché in realtà i due comuni non confinano per circa 1 km e sono separati dal comune di Pistoia il quale sempre per questo breve tratto confina con il comune di Cantagallo in Provincia di Prato. Le varie cartografie ufficiali (dalla Carta Tecnica Regionale a quella dell'Istituto Geografico Militare) mostrano infatti che Sambuca Pistoiese non confina in nessun punto con Montale come è possibile vedere nella cartina della provincia di Pistoia in basso a destra.
Il castello di Sambuca, costruito verso la metà dell'XI secolo, fu originariamente feudo del vescovo di Pistoia.
Nel 1211 Bologna mosse guerra a Pistoia con l'intenzione di annettere le vallate delle Limentre. Pistoia occupò con le sue truppe il castello di Sambuca, di notevole importanza strategica, col consenso dello stesso vescovo, il quale non aveva mezzi per difendere il suo feudo. Lo stato di guerra fornì a Pistoia un pretesto per annettere Sambuca alla sua zona di influenza: in questo periodo si rinforzarono le fortificazioni, si stanziarono truppe all'interno delle mura e si pretese persino un giuramento nei confronti del podestà di Pistoia dopo che alcuni Sambucani tentarono di passare allo schieramento bolognese. La successiva pace di Viterbo riconobbe i diritti del vescovo di Pistoia su Sambuca, ma la guarnigione pistoiese fu mantenuta in quanto il vescovo non aveva mezzi per difendere la rocca, mentre il Comune di Pistoia avrebbe trovato nella difesa dei diritti feudali vescovili un pretesto per mantenere milizie all'interno della rocca.
Nella metà del XIII secolo si formò il primo nucleo di un ordinamento comunale a Sambuca con la creazione di un consiglio e di cariche consolari. La presenza di tale ordinamento e di un podestà inviato da Pistoia, indica che la signoria del vescovo era di fatto esautorata, anche se formalmente riconosciuta. Non a caso nel 1291 Sambuca si permette di redigere un proprio statuto (riformato nel 1340, l'edizione a oggi pervenuta), mentre al podestà spettava non solo la supervisione difensiva del castello ma anche funzioni di giurisdizione civile e criminale (che teoricamente spettavano al vescovo, signore del feudo, il quale gliele aveva tacitamente o espressamente delegate).
Nel 1306 i guelfi neri assediano e conquistano Pistoia. Filippo Vergiolesi, capo dei bianchi pistoiesi, scappa dalla città e occupa militarmente il castello di Sambuca; cinque anni più tardi cede il castello al Comune di Pistoia in cambio di undicimila lire. Nonostante il fatto che il Vergiolesi ottenne il castello con la forza, la transazione fece divenire Pistoia ufficialmente proprietaria della rocca e delle mura, rafforzando la figura del capo della guarnigione militare pistoiese ivi stanziata. Le successive vicende militari con Castruccio Castracani e il vescovo Giovanni Visconti signore di Bologna (che conquistarono il castello di Sambuca rispettivamente nel 1325 e nel 1351) consolidarono il controllo di Sambuca da parte delle milizie pistoiesi allo stesso modo di come accadde durante la guerra con Bologna del secolo precedente. Il controllo di Pistoia sul castello fu rinforzato anche per volere della Repubblica fiorentina (anch'essa minacciata dall'armata del Visconti), che obbligò Pistoia a presidiarlo militarmente ad honorem popoli et comunis Florentie.
L'atto che segnò la fine dei diritti feduali del vescovo su Sambuca risale al 24 febbraio 1368. In questa data l'abate del monastero di San Bartolomeo cede il feudo al Comune di Pistoia in cambio di affitti fondiari col beneplacito del vescovo. Non sono pervenuti documenti in merito al passaggio di proprietà dal vescovo all'abate, ma Natale Rauty riporta l'ipotesi che il vescovo non abbia voluto cedere direttamente il feudo al Comune "per evitare che la conclusione del secolare contrasto apparisse, anche sul piano formale, come una sconfitta del vescovo nei confronti del Comune cittadino".