Toscana - Pistoia - Monsummano Terme
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Alcuni cenni sul comune di Monsummano Terme
Monsummano Terme è un comune italiano di 21 143 abitanti della provincia di Pistoia in Toscana.
Il territorio comunale si trova nella parte centro-orientale della Valdinievole e si articola in tre aree: le colline del Montalbano, la pianura in gran parte urbanizzata e la zona umida del Padule di Fucecchio. Data la vicinanza con il Padule, riserva naturalistica importante per la ricchezza della flora e della fauna e luogo di incontro per ammiratori del birdwatching, i corsi d'acqua sono molto brevi, e si ricorda soltanto il torrente Candalla, che scorre nel centro cittadino. Di particolare evidenza è il colle di Monsummano Alto che culmina a circa 340 metri sul livello del mare ed è caratterizzato dalla presenza di cave, ormai in disuso, che hanno conferito al fronte della montagna una innaturale ripidità.
In epoca etrusco-romana tutta la Valdinievole doveva essere un luogo per lo più di transito, con alcuni luoghi di sosta sacri, come testimonia un bronzetto del III secolo a.C. di Ercole promachos, trovato nel 1887 a Castelmartini ed oggi al Museo della città e del territorio. Risalgono all'epoca romana alcuni siti archeologici (Villa San Paolo al Pozzarello, di Vaiano e Segalare), alle pendici del Monte Albano.
L'insediamento del castello di Monsummano Alto è documentato dal 1260, ma con tutta probabilità esisteva dal secolo precedente, o, secondo alcune considerazioni sulla topologia, all'epoca longobarda. Il castello fu al centro delle lotte tra fiorentini e lucchesi, con la definitiva conquista da parte dei primi nel 1331. La zona pianeggiante era invece paludosa (ne rimane memoria nel vicino padule di Fucecchio), e solo nella seconda metà del XVI secolo, con la costruzione delle varie fattorie e ville granducali nella zona, se ne avviò la bonifica, che permise l'insediamento umano.
La città bassa risale soprattutto al XVII secolo, quando, dopo la miracolosa apparizione della Vergine del 9 giugno 1573, il Granduca Ferdinando I fece avviare la costruzione del Santuario della Madonna della Fontenova (1602-1605) e di altri edifici destinati all'accoglienza dei pellegrini, come l'Osteria dei Pellegrini, oggi sede del Museo della città e del territorio.
Nel corso del XIX secolo Monsummano Terme sviluppò una certa importanza a livello politico e letterario, grazie all'apporto di Ferdinando Martini, la cui ultima dimora è oggi sede del Museo di arte contemporanea e del Novecento, e di Giuseppe Giusti, poeta facente parte della schiera dei "favorevoli all'Italia Unita", di cui oggi si conserva la casa natale e un monumento commemorativo al centro della piazza a lui dedicata che, particolarmente, rivolge "le spalle" alla chiesa, simboleggiando la sua avversione per il clero.
Al plebiscito del 1860 per l'annessione della Toscana alla Sardegna i "si" non ottennero la maggioranza degli aventi diritto (708 su totale di 1 674), sintomo dell'opposizione all'annessione.
Monsummano, oltre che essere stata per tempo al centro di uno dei più importanti distretti calzaturieri italiani (dagli anni venti del Novecento) è anche, dal XIX secolo, città termale con due grotte naturali: la Grotta Giusti e la Grotta Parlanti, quest'ultima da poco in fase di rinnovamento in seguito alla chiusura per cessata attività. La città, dopo aver subito un flusso emigratorio con l'avvento del fascismo (quando partì la famiglia di Yves Montand), divenne luogo di immigrazione negli anni 1951-1961, soprattutto dal Sud Italia (Basilicata e Campania), passando rapidamente da 9 708 abitanti (nel 1951) a 11 631 (nel 1961), grazie all'attrazione del settore calzaturiero.