Toscana - Pisa - Peccioli
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Alcuni cenni sul comune di Peccioli
Peccioli (pronuncia ['p?t?oli]) è un comune italiano di 4 740 abitanti[2] della provincia di Pisa in Toscana.
Il paese domina dall'alto della sua collina la Valle dell'Era lungo la direttrice che da Volterra conduce a Pisa, ed è una località a forte vocazione agricola e turistica: si fregia infatti del marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera arancione conferito dal Touring Club Italiano.
«Tra la via principale ed una che le è parallela elevasi un tumulo tufaceo detto il Poggio della Castellaccia, su cui Castruccio aveva fatto elevare due massicce torri, ora dirute, che servivano di rocca; ne serba memoria il sigillo del comune. Nel sobborgo di porta pisana è un oratorio detto del Carmine; più in basso, in luogo cioè meno incomodo e più delizioso, è un convento di Cappuccini.»
Il paese è ricordato in una pergamena del 1021 nella quale si fa riferimento alla località Petiole posta sull'Era, pervenuta alla badia di Poggibonsi per donazione di un certo Marchese Alberto figlio del Marchese Obizzo; nonostante un luogo denominato Pecciole desse il titolo ad una chiesa nel secolo VIII, come riportato da una pergamena del maggio 793 scritta presso la chiesa di San Quirico in Picciole (Brunetti - Codice Diplomatico), la storia di Peccioli si conosce a partire dalla prima della metà del sec. XII.
Nel 1193 l'imperatore Arrigo VI concesse al comune di Pisa la giurisdizione su quello di Peccioli, che era sotto il controllo dei Pannocchieschi di Volterra.
Nel 1202 il vescovo di Volterra fece istanza al papa Innocenzo III, il quale scomunicò il potestà pisano, perché non erano stati lasciati a Ildebrando Vescovo di Volterra i suoi castelli.
Nel 1282 i guelfi pecciolesi insorsero contro i ghibellini pisani che persero quasi tutti i castelli della Valdera.
Nel 1284 il vescovo di Volterra, approfittando della sconfitta dei Pisani nella battaglia della Meloria, invocò e ottenne la protezione della Repubblica fiorentina. Ma con la pace di Fucecchio siglata il 12 luglio 1293 i Fiorentini restituirono a Pisa i castelli di Montecuccoli e di Peccioli.
Nel 1362 Peccioli cadde nuovamente sotto il governo fiorentino e vi restò fino al 1364, quando una nuova pace la ristabilì sotto la giurisdizione di Pisa. Infine, dal 1406 passò definitivamente sotto l'egemonia fiorentina.
Nel 1529 fu invasa dai soldati dei principi d'Orange che vi si stanziarono durante l'attacco a Firenze.
Analogamente a quanto accaduto nella vicina Palaia, al plebiscito del 1860 per l'annessione della Toscana al Regno di Sardegna i favorevoli ai Savoia raggiunsero la maggioranza dei votanti, ma con una percentuale di favorevoli al regno separato tra le più alte della Toscana (31% sul totale dei votanti per Peccioli, 20% per Palaia).