Toscana - Pisa - Castelnuovo di Val di Cecina
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Alcuni cenni sul comune di Castelnuovo di Val di Cecina
Castelnuovo di Val di Cecina (Castrum Novum de Montanea in Latino) è un comune italiano di 2 166 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.
Castelnuovo fa parte della Comunità Montana Alta Val di Cecina. Il comune di Castelnuovo di Val di Cecina non confina con il comune di Volterra per appena 45 metri circa. Esso inoltre è composto da due aree comunali fisicamente separate: le dividono il comune di Pomarance e quello di Radicondoli.
L'antico centro forse di origine etrusca acquistò importanza nel medioevo quando divenne un borgo fortificato della Repubblica pisana sui confini di quella di Siena. Con il granduca Ferdinando II fu elevato a marchesato l'8 dicembre 1639 in favore del fiorentino Luca di Girolamo degli Albizi. L’amministrazione della giustizia divenne appannaggio del neoeletto marchese il quale la esercitava attraverso un commissario da lui nominato. Nell’atto di investitura del feudo veniva concessa al marchese la giurisdizione sulle cause civili, criminali e miste con tutte le entrate ad esse relative. Il feudatario era inoltre investito della giurisdizione del primo appello per la quale doveva tenere presso la Rota fiorentina un auditore del feudo. In materia penale era comunque concessa la possibilità di ricorso al Granduca avverso le sentenze del commissario feudale. Al marchese spettavano, come avveniva in gran parte dei feudi di questa epoca, le entrate derivanti dall’amministrazione della giustizia esercitata dal giusdicente feudale ed alcune delle entrate fiscali. Il principe infatti riservava alle proprie casse le gabelle del sale della cui riscossione ed amministrazione erano incaricati appositi deputati. Ai Nove Conservatori spettava poi il controllo e l’amministrazione dei proventi ed emolumenti della comunità sui quali il marchese non poteva esercitare diritti. Al marchese erano concesse le entrate fiscali derivanti dalla tassa del macinato e dalla tassa detta del «piè tondo» relativa al bestiame. Oltre alle entrate derivanti dalla amministrazione della giustizia spettavano al marchese i diritti sulle condanne relative al danno dato, di solito spettanti alla comunità. Nel 1768 il senatore Casimiro Albizi prestò giuramento di fedeltà a Pietro Leopoldo. Dopo la rinuncia al feudo nel 1781 da parte di Lorenzo Casimiro degli Albizi rimasto senza discendenti, fu stabilito, con motuproprio del 6 dicembre 1781, l’aggregazione di Castelnuovo nella Podesteria minore di Montecastelli, istituita con la riforma giudiziaria leopoldina del 30 settembre 1772. Castelnuovo fu designato sede di detta podesteria nella quale era inserito anche il comunello di Silano. Per le cause criminali la giurisdizione spettava al capitanato di Volterra.