Toscana - Lucca - Minucciano
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Alcuni cenni sul comune di Minucciano
Minucciano è un comune italiano di 1.918 abitanti della provincia di Lucca in Toscana, situato nella regione storica della Garfagnana e precisamente alle sue estremità nord-occidentali, ossia ai confini con la Lunigiana.
«È questo paese situato in un'angusta altissima gola di monti che chiudono due profonde valli, quella del Serchio a levante-scirocco e l'altra della Magra a ponente-maestrale sotto le sorgenti del Serchio Minuccianesse, appellato anche il fiume di San Michele. La comunità di Minucciano confina dal lato orientale, ossia di Val di Serchio, con le comunità Estensi, di Vagli di sotto, di Camporgiano, di Piazza, di Giuncugnano e di Sillano; dal lato settentrionale e occidentale che acquapende in Val di Magra con le comunità del Granducato toscano, cioè di Casole e di Fivizzano; e dal lato di ostro che guarda il mare con la comunità di Massa-Ducale.»
Geografia fisica
Il territorio del comune di Minucciano è racchiuso tra le cime più alte delle Alpi Apuane, il monte Pisanino, il Pizzo d'Uccello, la Tambura e il monte Grondilice. La superficie è prevalentemente coperta da boschi delle tipologie più varie, dagli arbusti della macchia mediterranea ai boschi di quercia e carpino nero, dalla faggeta alla prateria d'alta quota, dai secolari castagni da frutto alle più diverse specie di fiori, che danno ai boschi minuccianesi un'ampia gamma di colori diversa in ogni periodo dell'anno.
Non da meno è la fauna che vede distribuirsi sul territorio diverse specie tra cui:
- Uccelli: l'aquila reale, il gheppio, il falco pellegrino, il gufo, il barbagianni, la civetta, l'allocco, il corvo imperiale, il gracchio alpino, il raro gracchio corallino, il sordone, il codirosso spazzacamino, la pernice rossa, il torcicollo, il cuculo, il picchio muraiolo, la rondine montana, i fringillidi, le cince, il picchio verde e rosso maggiore.
- Mammiferi: alcune specie di pipistrelli, il ghiro, lo scoiattolo, il moscardino, la lepre, il capriolo, il cinghiale, la volpe, la faina, la donnola, la puzzola, la martora, il tasso.
- Rettili: la vipera, il biacco, la biscia dal collare, il colubro di Esculapio, la biscia tassellata.
Storia
Panorama del borgo
Di origini antichissime (esistono reperti archeologici risalenti all'età del bronzo ritrovate nelle vicinanze dell'eremo della Beata Vergine del Soccorso) in queste terre si collocarono per primi gli apuani, assoggettati e cacciati poi dai romani, che fondarono il "castrum". Il paese prende il nome dal console romano Quinto Minucio Termo, (in precedenza il luogo si chiamava Saltus) incaricato all'epoca della difesa del confine dalle invasioni barbariche (testimonianza degli insediamenti d'epoca romana sono alcuni reperti archeologici ed il toponimo che rileva un Fundus Minuccianus). Sembra che nel borgo di Minucciano nel II secolo a.C. si sia verificata la leggendaria battaglia nella quale il console Quinto Minucio Termo rischiò di vedere distruggere le sue legioni contro gli apuani, anche se i romani ebbero la meglio, al punto tale da fare derivare il nome del borgo proprio dal console romano che riuscì nell'impresa.
All'epoca delle invasioni barbariche il territorio di Minucciano venne attraversato da goti, franchi e longobardi. A causa di questi eventi l'intera zona si spopolò.
In epoca altomedievale il borgo si consolidò e diventò infine un feudo dei Malaspina, potenti signori della Lunigiana i quali vi dominarono fino al secolo XI.
Dopo il Mille il centro entrò nei possedimenti lucchesi, attraversando la sua fase di massimo splendore. Durante questo periodo alla città venne concesso il potere di battere moneta, entrò così in circolo il Barbone minuccianese. È un privilegio, questo, che venne conferito in genere a borghi e comunitas particolarmente ricche e tenute in grande considerazione dalle autorità per la loro importanza strategica ed economica. Minucciano era infatti diventato uno dei centri più importanti della zona.
Per via della sua posizione strategica, al confine tra la Garfagnana e la Lunigiana, il borgo di Minucciano fu a lungo conteso tra Pisa, Firenze, il casato dei Visconti di Milano e gli Estensi di Ferrara.
Nei secoli Minucciano vide alternarsi al potere dapprima la Repubblica di Pisa, successivamente quella di Firenze, che vi governò per un breve periodo, quindi i Visconti che persero poi il borgo a vantaggio di Lucca. Successivamente il borgo di Minucciano venne riconquistato dai Malaspina, alleati per l'occasione con gli Estensi, i quali vi dominarono per un breve periodo prima che il borgo venisse annesso definitivamente nel 1447 ai possedimenti della Repubblica di Lucca.
Entrata definitivamente nell'orbita della repubblica lucchese, la località venne eretta a sede vicariale (vicarìa montana nel 1463). Tra la fine del XV secolo e la metà del XIX Minucciano fu un'exclave lucchese circondata da ogni parte da comunità appartenenti agli Stati Estensi, ai Malaspina o alla Toscana. Proprio in virtù di questa particolare condizione vi furono frequenti questioni di confine con gli stati vicini; ciò portò la Repubblica di Lucca a far realizzare una serie di bellissime carte del territorio di Minucciano, ancor oggi conservate presso l'Archivio di Stato di Lucca. Seguì le sorti di Lucca fino al 1847, anno dell'entrata in vigore del trattato di Firenze, che prevedeva tra le sue clausole l'annessione di Minucciano nel territorio del Ducato di Modena e Reggio. La dominazione austro-estense durò tuttavia solo undici anni, nel 1859 infatti, dopo la fine della seconda guerra d'indipendenza italiana, il borgo venne incluso nel territorio delle neo-costituite Province Unite del Centro Italia e l'anno seguente ufficialmente annesso al Regno di Sardegna mediante un plebiscito.
Minucciano, saccheggiato dalle truppe spagnole condotte da Francesco III d'Este, duca di Modena (1745), è stato nella storia colpito da due violenti terremoti nel 1837 e nel 1920 dai quali si è risollevato con tenacia grazie ad una solida economia e al carattere forte del suo popolo. Il terremoto del 1837 determinò anche il crollo dell'antica torre difensiva che sormontava il castello e che la popolazione volle ricostruire immediatamente. Il terremoto del 1920 avvenne il 7 settembre alle ore 8 circa. Fu molto violento ed i danni ingenti e fu stimato ad un'intensità pari al 9°-10° della scala Mercalli. Minucciano ebbe 16 morti. I soccorsi furono a quanto pare sufficientemente veloci, non lo stesso si può dire della ricostruzione che si protrasse per diversi anni. Il 21 giugno 2013 è la data dell'ultimo forte terremoto con epicentro proprio nel comune di Minucciano; è stata rilevata una scossa di magnitudo 4,4 della scala Richter.