Toscana - Lucca - Gallicano
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Alcuni cenni sul comune di Gallicano
Gallicano è un comune italiano di 3.618 abitanti della Garfagnana, nella provincia di Lucca in Toscana.
Geografia fisica
Gallicano, sorge su una valle che domina il fiume Serchio a 185 m s.l.m. di altitudine. Il territorio del comune, ubicato nella parte più meridionale della Garfagnana, risulta compreso tra 132 e 1184 metri sul livello del mare, per un'escursione altimetrica complessiva pari a 1052 metri.
Il paese dista 37,7 chilometri da Lucca, capoluogo dell'omonima provincia a cui il comune appartiene.
Storia
Si hanno notizie dell'esistenza di Gallicano a partire dall'anno 771, come risulta da una pergamena conservata nell'archivio vescovile di Lucca, nel quale si parla dell'acquisto di una casa da parte di Peredeo, un vescovo lucchese. Il nome del paese si dice che provenga dal nome del legionario Cornelio Gallicano, al quale questa terra era stata donata dai romani come ricompensa delle sue imprese. Dopodiché ci sono notizie sconnesse e approssimative, fino al X secolo, in cui Gallicano passò sotto ai Corvaia, una famiglia nobile di Lucca.
Seguirono alterne vicende fino al 1347, quando Gallicano diventò capoluogo di Vicaria. Nel 1370 gli abitanti di Gallicano, istigati da Rolando Antelminelli, fuoriuscito da Lucca, si ribellarono ai lucchesi. Ma, dopo circa un anno, le truppe della Repubblica inviate in Garfagnana, sotto il comando di Giovanni Degli Obizi ripresero possesso del Castello, costringendo Gallicano e tutta la Vicaria a giurare nuovamente fedeltà alla Repubblica Lucchese. Da quel momento in poi cominciò una rivalità tra Lucca e i duchi di Modena, gli Estensi, per ottenere il possesso di Gallicano. A motivare questa disputa c'erano motivi commerciali: l'importanza delle coltivazioni e tessiture della canapa, e l'industria della pesca, praticata lungo il "Turrite". Le dispute dei due stati vennero interrotte solo dall'intervento del Papa Nicolò V, che decise di riassegnare la Vicaria di Gallicano alla Repubblica Lucchese. La Vicaria di Gallicano segue le vicende storiche della Repubblica di Lucca fino al 1847 quando è aggregata alla Garfagnana estense in esecuzione delle clausole del Trattato di Vienna e dell'anticipata reversione del Ducato Borbonico.
Il risorgimento italiano vede Gallicano annesso alla Monarchia di Savoia e, con tutta la Garfagnana, aggregato alla provincia di Massa (1859).
Solo nel 1923 ottiene la riunione alla provincia di Lucca tornando così nel suo alveo geografico, storico e culturale.
Gallicano è sulla Via del Volto Santo.
Luoghi d'interesse
Il castello
Il castello di Gallicano, venne edificato probabilmente con i primi insediamenti feudali, anche se non è da escludere una prima fortificazione romana, vista la presenza della via Clodia Nova. Comunque l'incursione lucchese del 1170, conferma l'esistenza di un primo “Castrum” che dopo la prima distruzione verrà ricostruito e nuovamente danneggiato nel 1370. A questo punto il castello inizierà un percorso di rafforzamento che grazie, ad una serie di ampliamenti di notevoli entità, lo trasformerà in una fortezza. Dopo la distruzione del 1370 che comportò l'abbattimento del mastio, i lucchesi iniziarono a ricostruirlo e a rafforzarne le difese; infatti nella Bolla d'Oro di Carlo V (1376) troviamo citato il “Castrum Gallicani”. Il castello sorgeva intorno alla chiesa, e a questa rapida ricostruzione seguì un ulteriore intervento ai primi del Quattrocento durante la Signoria di Paolo Guinigi. Non si conosce con certezza il periodo della sua trasformazione in fortezza, ma in alcune mappe tardo medievali, il castello appare circondato, da una seconda cinta muraria semi quadrangolare, difesa da ben 11 torri. Comunque nel 1485 la popolazione di Gallicano ottenne l'autorizzazione ad abbattere la Pieve, collocata fuori dal castello, per poter costruire un nuovo mastio (un torrione) all'interno del castello, dentro il quale verrà anche edificata la nuova chiesa. Le tracce di questa ultima edificazione, ancora oggi sono ben visibili intorno alla Pieve di San Jacopo, mentre della seconda cinta muraria (di quasi 1500 metri di lunghezza) restano solamente piccole tracce, difficilmente individuabili, inglobate oramai nelle abitazioni costruite dopo il ‘700. Al tempo delle guerre con gli estensi, la Repubblica di Lucca punì con pene severe (era previsto anche il carcere a vita), per chiunque avesse aperto un varco di qualsiasi dimensione nelle mura del castello.