Toscana - Firenze - Dicomano
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Alcuni cenni sul comune di Dicomano
Dicomano è un comune italiano di 5.513 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana. Appartiene alla Comunità montana Mugello, pur essendo geograficamente l'ultimo comune di nord-ovest della Valdisieve, della quale ha sempre fatto parte amministrativamente fino al 2008.
Geografia fisica
Il centro abitato di Dicomano sorge lungo la Strada Statale 67 Tosco-Romagnola, all'incrocio con la Strada Statale 551 Traversa del Mugello.
Ubicato in riva sinistra del fiume Sieve alla confluenza con il torrente Comano; all'incrocio della vallata del Mugello con la Valdisieve e la vallata di San Godenzo. Il paesaggio varia tra il fondovalle, collinare e montano e spazia da corsi d'acqua a boschi di castagni, cerri o faggi.
Storia
Non è stato stabilito con certezza se il nome del paese venga dal fiume Comano, o si riferisca ad un campo fortificato romano, attraversato da un "decumanus". Nella località di San Martino a Poggio (frazione Frascole) troviamo l'area archeologica visitabile in estate che racchiude un antico abitato etrusco. Dal centro storico medievale di Dicomano parte la strada che porta in Romagna e che percorse il fuggitivo Dante Alighieri.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il centro storico del capoluogo conserva un antico e caratteristico aspetto, specie nella via principale con i portici costituiti da archi sorretti da colonne a sezione quadrangolare che risalgono al secolo XVII ed alcuni importanti monumenti.
Architetture religiose
- Pieve di Santa Maria, la chiesa più importante del capoluogo, presenta una struttura romanica e risale al XII secolo, sebbene ristrutturata dopo i terremoti del 1542 e del 1919. La poderosa torre campanaria probabilmente è di origine militare. Ha impianto basilicale a tre navate separate da archeggiature impostate su pilastri. Il suo orientamento è stato rovesciato, in quanto il portale si apre dove in origine era l'abside semicircolare. L'interno, di solito chiuso, conserva un notevole patrimonio artistico, con opere di Ventura di Moro, Santi Buglioni, Giovan Battista Naldini, Cosimo Gamberucci, Santi di Tito, Francesco Curradi ed Agostino Melissi.
- Oratorio di Sant'Onofrio, altro importante monumento del capoluogo, all'inizio della strada verso Forlì, buon esempio di Neoclassicismo di Giuseppe Del Rosso, e risalente al 1796. L'imponente portico in pietra arenaria presenta quattro colonne cilindriche sormontate da un frontone triangolare e dietro la vera e propria costruzione che supera in altezza il portico stesso. L'interno presenta una cupola su sedici colonne che presentano capitelli di stile corinzio. All'altare maggiore è la venerata Madonna dello Spedale e, a lato, l'Immacolata concezione fra i Santi di Lorenzo Lippi (1662).
- Chiesa di Sant'Antonio Abate (Dicomano), si erge vicino allo scomparso Spedale di Sant'Antonio a Onda, luogo di sosta di pellegrini. L'interno ad unica navata con quattro altari in pietra serena, conserva una terracotta invetriata rappresentante la Madonna col Bambino in gloria d'Angeli, attribuita a Benedetto Buglioni, e una Madonna con Bambino e Santi di Giovanni del Biondo, insieme ad altre opere d'arte.
- Oratorio della Santissima Annunziata, piccola cappella, ricostruita nel corso del secolo XVIII, ad aula unica coperta a volta, dove sono due altari in pietra serena settecenteschi. Sull'altar maggiore del tardo Settecento si conserva un notevole affresco della fine del secolo XV raffigurante l'Annunciazione, di ignoto pittore vicino a Luca Signorelli.
- Chiesa di Santa Maria ad Agnano, di origine romanica già appartenente ai monaci vallombrosani di Sant'Ellero e quasi completamente rovinata dal terremoto del 1919, fu ricostruita in stile neomedievale. La chiesa, con semplice facciata a capanna conserva all'interno, murato nella parete absidale, un ciborio in pietra serena della fine del XV secolo.
- Pieve di San Martino a Corella, anch'essa di origine romanica già dotata anche di ospedale pere pellegrini e possesso del monastero di San Miniato al Monte. L'antica pieve fu abbandonata e poi riedificata, in posizione più elevata, nel tardo Settecento e poi in parte rifatta nel XIX secolo. All'interno è una tela con la Madonna con i Santi Pietro e Paolo datata 1646.
- Convento di San Giovanni Battista a Sandetole, ricordata come pieve dalla fine del X secolo, fu ristrutturata dai francescani all'inizio del Settecento assieme all'annesso convento. L'interno è decorato da affreschi neoclassici e da tele settecentesche, fra le quali il Transito di San Giuseppe di Michele Pacini (1732). Il coro ligneo e l'arredamento della sagrestia furono scolpiti in quegli stessi anni nei quali venne integralmente ridecorata la chiesa, la quale viene così a costituire una valida testimonianza del gusto tardobarocco diffusosi al tempo degli ultimi Medici. Ugualmente settecentesco è il grande edificio conventuale che affianca la chiesa.
- San Jacopo a Frascole, le cui origini risalgono all'inizio del XIII secolo, poi innalzata a pieve nel 1719. Semidistrutta dal terremoto del 1919, fu ricostruita in forme di una certa vicinanza a quelle precedenti. La facciata, totalmente ricostruita, si presenta semplice, in pietra, e l'interno è ad unica navata con cappelle laterali.
Architetture civili
Palazzi e ville
- Palazzo delle scuole: edificio di Pietro Comini risalente al 1888, oggi Municipio, di forme classicheggianti.
- Palazzo dalle Pozze: residenza signorile del XVII-XVIII secolo.
- Palazzo della Nave: residenza signorile del XVII-XVIII secolo.
- Molin di Marco: casa colonica di aspetto ancora antico.
- Casa di monte: casa colonica che conserva caratteri antichi.
- Villa di Poggio Frascole.
Altri edifici importanti si sono salvati dal passaggio del terremoto e dalla guerra, tra questi occorre menzionare la vecchia sede municipale, l'abitato nei pressi del Ponte Vecchio e il quartiere forese.